Il Performance Index all’interno del pacchetto Reload di Riattiva

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L’emergenza legata all’infezione da COVID 19 ha imposto a tutta la popolazione, quindi anche alle persone fisicamente attive o che abitualmente svolgono attività sportiva, restrizioni negli spostamenti e riduzione della quantità di esercizio fisico
Brevi periodi di ridotta attività fisica o completo allettamento comportano profonde alterazioni strutturali e funzionali a livello di tutti gli organi, muscoli inclusi.
Di conseguenza anche il nostro lavoro ha subito una svolta. Nel periodo pre-covid era incentrato esclusivamente sulla riabilitazione e rieducazione motoria-respiratoria e sulla prevenzione all’infortunio; ad oggi ci confrontiamo con pazienti atleti e non che, oltre ai cambiamenti a livello metabolico, psicofisico e sociale imposti dalla quarantena, hanno mantenuto posture sbagliate, condotto una vita sedentaria e non hanno svolto alcun esercizio fisico (o se svolto in maniera scorretta). Con la ripresa delle attività fisiche/sportive e delle normali attività lavorative, sono insorti dolori e fastidi; lo sportivo ha accusato disturbi come impaccio motorio, rigidità generale, diminuzione della forza e fastidi muscolo scheletrici.
Il pacchetto RELOAD è stato creato in seguito a queste considerazioni. Rappresenta il punto zero da cui ripartire con un programma di lavoro personalizzato di ricondizionamento e prevenzione per chi vuole riavvicinarsi alla propria attività fisica in sicurezza o per chi vuole migliorare la propria qualità di vita.
Durante il webinar abbiamo riportato alcuni dati significativi riguardanti l’analisi di 14 soggetti sportivi sottoposti a PERFORMANCE INDEX così suddivisi:
• 9 atleti professionisti (2 al termine del percorso riabilitativo LCA)
◦ 7 calciatori serie C e D
◦ 1 schermitrice
◦ 1 cestista A2
• 4 sportivi amatoriali
• 1 calciatore settore giovanile

La media percentuale del Performance In dex è del 48%, quindi una performance sufficiente che rientra nell’area arancione. La media percentuale del PI dei due soggetti testati alla fine del percorso riabilitativo è del 68%.
Il +20% sottolinea la difficoltà a tornare prestanti nell’immediato post lockdown a differenza di coloro che hanno avuto modo di completare la riabilitazione in strutture mediche o con training mirato via telematica.
Altri dati interessanti emergono dall’analisi delle macroaree e dalle raccomandazioni dei training. Nel dettaglio:
• Core: training necessario nel 71% dei casi
• Forza caviglia (dx e sx): training necessario nel 78% dei casi
• Rom caviglia (dx e sx): training necessario nel 42 %
• Equilibrio bipodalico: training necessario nel 35% dei casi
• Equilibrio monopodalico: training necessario nel 50% dei casi
• Reactive balance dx e sx: training necessario nel 78% dei casi
La sedentarietà indotta e la riduzione dell’attività motoria dinamica, il cambio di alimentazione e gli stress psicofisici creati dal lockdown, hanno comportato una netta riduzione della capacità propriocettiva del nostro corpo, in particolare a livello della muscolatura profonda dell’addome e dell’articolazione della caviglia. Meno stimoli allenanti hanno accentuato deficit di mobilità e di forza di questi segmenti corporei già in sofferenza (in alcuni casi) durante l’attività fisica agonistica o amatoriale.

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